
Comunicazione del Presidente
È certamente grande la preoccupazione e il disagio che colleghe e colleghi piemontesi segnalano rispetto al clima che, sempre più sembra presentarsi ed affrancarsi in Italia, rispetto alle questioni quali immigrazione e malattia mentale.Gli psicologi, va detto con forza, sono e saranno in prima linea per occuparsi ed accogliere il disagio di chiunque, le fragilità di ogni tipo, senza esitazioni e senza nessuna differenza.
Doverosamente, e con molto piacere, avendo ricevuto queste righe che seguono da parte di alcuni colleghi e colleghe, le pubblichiamo nei canali istituzionali ordinistici perché credo possano bene rappresentare ciò che tutti noi sentiamo.
Alessandro Lombardo
Presidente Ordine Psicologi Piemonte
“Preoccupate/i dal clima psicologico che si sta creando di paura e ripulsione nei confronti di categorie di persone perlopiù fragili, dallo “sdoganamento” (da parte della politica) di atteggiamenti verbali e non determinati da aggressività e non rispetto della persona e quindi della dignità umana, crediamo che sia nostro dovere di psicologi, “addetti” a creare un clima relazionale tra le persone di rispetto e dignità, esprimerci su quanto sta succedendo nel nostro paese.
Non possiamo avallare e sostenere con il silenzio le discriminazioni che si stanno perpretrando in particolare nei confronti dei migranti, dei pazienti psichiatrici e di tutti gli emarginati.
Non possiamo continuare ad assistere impotenti alle morti in mare di bambini, donne e uomini mentre chi ci governa dibatte il da farsi instillando false paure e timori nell’accoglienza delle persone che ci chiedono aiuto.
Proprio in quanto psicologi vogliamo riaffermare i valori che ci guidano, non solo nella vita privata ma anche in quella professionale, che sono innanzi tutto la solidarietà e il rispetto della dignità umana.”
Firme :psicologhe e psicologi dipendenti, convenzionati e liberi professionisti
Faccio Silvana
Salvarani Ugo
Tempia Patrizia
Bardelli Daniela
Baulino Simona
Boine giuliana
Bonacci Alice
Brolato Giulia
Cambiano Martina
Campoleoni Paola
Chiefari Simona
Cocco Stefania
Di Dio Katia
Donetti Luigi
Ferrari Raffaella
Fiorentino Silvia
Giacometto Bianca
Giove Marcello
Grandi Michela
Guastafierro Ersilia
Longo Marcella
Marech Lucrezia
Mentigazzi Laura
Olivieri Anna Maria
Panebianco Amanda
Pastore Alda
Pauletta Maurizio
Rocchietta Laura
Sarra Francesco
Salvino Barbara
Simonetto Alessandra
Tarabra Emmanuele
Vaschetto Ilaria
Zanusso Andrea
Rolle Sara
Di Pede Giovanna
De Stefania Claudia
Rosiglioni Renza
Cataldo Massimo
Costamagna Maddalena
Mummolo Giorgia
Burgio Francesca
Girola Manuela
Bergamo Sara Elisabetta
Chiotti Germano
Borghi Martina
Bottazzi Renata
Gallicchio Giuliana
Bono Deborah
Bertino Gabriella
Ambrosio Arianna
Mollo Daniela
Calcagno Daniela
Romaniello Mara
Palmese Federica
Sasso Erika
Trevisan Alessia
Osio Daniela
Pianarosa Luisella
Albertini Michela
Chionio Sergio
Pizzimenti Daniela
Fornero Saura
Ambrogio Silvia
Carminati Maria Cristina
Talluri Porzia
Dutto Silvana
Dominici Noemi
Borgetti Paola
Giraudo Paola
Pasqua Sofia

Il “Decreto dignità” ripristina l’esonero dallo split payment per i professionisti
Il DL 12 luglio 2018 n. 87, meglio conosciuto con il nome di “Decreto dignità”, ha ripristinato l’iniziale esonero dal meccanismo dello split payment con riguardo ai compensi per prestazioni di servizi soggetti a ritenuta d’acconto Irpef.
Questo particolare meccanismo, introdotto nel nostro ordinamento dalla Legge di stabilità 2015, prevede che si deroghi all’ordinario sistema di riscossione e liquidazione periodica dell’Iva da parte del professionista; l’Iva contenuta in fattura non viene più pagata al professionista ma viene versata all’Erario direttamente dal cliente.
In sostanza il cliente, sia esso una pubblica amministrazione o uno degli enti soggetti a split payment, quando riceve la fattura da parte del professionista effettua due distinti pagamenti:
1. Il primo al fornitore, per il solo imponibile risultante dalla fattura;
2. Il secondo all’Erario, per l’Iva indicata in fattura.
Il meccanismo dello split payment, che in origine non trovava applicazione ai professionisti i cui compensi erano soggetti a ritenuta a titolo d’acconto, è stato successivamente esteso anche a loro con riferimento alle fatture emesse a partire dal 1° luglio 2017.
Come precisato dalla relazione illustrativa al decreto legge, il meccanismo dello split payment non troverebbe più applicazione con riferimento alle fatture emesse dai soggetti passivi che subiscono già la ritenuta d’acconto del 20% sul compenso (per esempio i professionisti). Con tale intervento normativo si è voluto evitare l’ulteriore aggravio finanziario derivante dalla mancata riscossione dell’Iva.
Per quanto riguarda la definizione della data di entrata in vigore della nuova previsione normativa, occorre fare alcune considerazioni.
Il “Decreto dignità” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 13 luglio e le relative disposizioni sono entrate in vigore dal giorno successivo, ovvero a partire dal 14 luglio.
L’esclusione dal meccanismo dello split payment troverà quindi applicazione con riferimento alle fatture emesse a decorrere dal giorno 14 luglio 2018 (primo giorno successivo alla data di entrata in vigore del Decreto), ancorchè le fatture stesse siano riferite a prestazioni rese precedentemente.
Al contrario, le prestazioni per le quali è stata emessa fattura da parte di un professionista fino allo scorso 13 luglio 2018, continuano ad essere soggette al meccanismo dello split payment, anche se il corrispettivo viene pagato successivamente a tale data.
A livello contabile quello che cambia è il soggetto obbligato al versamento all’Erario dell’Iva applicata in fattura. L’obbligo di versamento non ricade più sulla Pubblica Amministrazione o sulla Società committente, ma torna in capo al professionista che vi dovrà provvedere secondo le modalità ordinarie (liquidazioni Iva periodiche). Il professionista tornerà quindi ad incassare il totale fattura (Imponibile + Iva), naturalmente al netto della ritenuta d’acconto.
Dal punto di vista della fatturazione, il professionista dovrà avere cura di non riportare più in fattura i riferimenti normativi propri dello split payment (Art. 17-ter del DPR 633/72), continuando comunque ad esporre l’Iva sul documento.