Estensione del meccanismo dello split payment ai professionisti
Lo scorso 11 aprile il Consiglio dei Ministri ha varato la Manovra Correttiva dei conti pubblici, introducendo rilevanti novità di carattere fiscale.
Una delle previsioni sicuramente più importanti contenuta nel decreto legge riguarda l’estensione dello speciale meccanismo Iva denominato “split payment”.
Tale meccanismo prevede che, in deroga all’ordinario sistema di riscossione e liquidazione periodica dell’Iva da parte dei fornitori, l’Iva contenuta in fattura sia versata all’Erario direttamente dal committente (cliente).
In sostanza il committente (cliente), quando riceve la fattura da parte del fornitore, effettua due distinti pagamenti:
1. Il primo al fornitore, per il solo imponibile risultante dalla fattura;
2. Il secondo all’Erario, per l’Iva indicata in fattura.
Questo speciale meccanismo non incide in nessun modo sulla modalità di fatturazione, siccome la fattura viene emessa secondo le regole tradizionali applicando la relativa Iva in fattura. Ciò che cambia è la modalità di versamento dell’Iva esposta in fattura, la quale non è più riscossa dal fornitore e poi da quest’ultimo versata all’Erario, ma è il cliente stesso che provvede direttamente a versarla all’Erario.
Lo split payment, disciplinato dall’art. 17-ter del Testo Unico Iva, è stato inizialmente introdotto nel nostro ordinamento dalla legge di stabilità 2015 e fino ad oggi ha trovato applicazione per tutte le forniture effettuate nei confronti dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle camere di commercio, degli istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza e beneficienza e di quelli di previdenza.
Le novità introdotte dalla manovra correttiva riguardano sia l’ampliamento dei soggetti obbligati a trattenere l’Iva sulle fatture dei fornitori ed a versarla direttamente all’Erario, sia l’estensione di tale meccanismo alle fatture emesse dai professionisti, che fino ad oggi risultavano esclusi.
Con riferimento alla prima novità, il decreto prevede che siano tenuti ad applicare il regime dello split payment, oltre ai soggetti già obbligati sulla base della legge di stabilità 2015, anche tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della P.A., le società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, le società controllate direttamente dagli Enti pubblici territoriali e le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Per quanto riguarda invece l’estensione del meccanismo dello split payment alle fatture emesse dai professionisti, occorre ricordare che la precedente legge di stabilità 2015 aveva escluso l’applicazione di tale meccanismo alle fatture emesse da questa particolare categoria di soggetti, in considerazione del fatto che sulle stesse viene già applicato un prelievo a titolo di ritenuta d’acconto del 20%.
Alla luce quindi della nuova previsione contenuta nella manovra correttiva, su tutte le fatture emesse dai professionisti a partire dal 1° luglio 2017 ad uno dei soggetti tenuti ad applicare il meccanismo dello split payment, verrà trattenuta l’Iva esposta in fattura ed applicata la tradizionale ritenuta d’acconto del 20%.
Semplificando con un esempio numerico, se fino al 30 giugno 2017 un professionista emetteva ad un ente della P.A. una fattura di importo complessivo di 122 Euro (100 Euro di imponibile e 22 Euro di Iva), si vedeva pagare l’importo di 102 Euro (totale fatture al netto della ritenuta d’acconto del 20%). Provvedeva quindi lui in via autonoma a versare la relativa Iva (22 Euro) all’Erario, eventualmente compensandola con l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto.
A partire dalle fatture emesse successivamente al 01 luglio 2017, ad uno dei soggetti obbligati ad applicare il regime dello Split payment, a fronte sempre di una fattura di importo complessivo di 122 Euro, il professionista si vedrà pagare l’importo di soli 80 Euro, ossia l’importo complessivo della fattura al netto dell’Iva e della ritenuta d’acconto (122 – 22 – 20 = 80), senza più possibilità di compensare l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto.
La norma porterà quindi un considerevole aggravio fiscale a tutti i professionisti che emettono fatture ad uno dei soggetti obbligati ad applicare questo speciale regime Iva, in quanto su un’unica fattura emessa si verrà a duplicare il prelievo (ritenuta d’acconto + Iva).
Il rischio, a seguito del venire meno della possibilità di compensare l’Iva contenuta sulle fatture emesse con l’Iva pagata sulle fatture d’acquisto, è una progressiva crescita del credito Iva in capo ai professionisti, difficilmente utilizzabile in compensazione.
Lo Split Payment si applica esclusivamente alle operazioni soggette a Iva fatturate nei confronti degli Enti Pubblici; continuano quindi ad essere escluse dall’Iva le prestazioni sanitarie.
Leggi tuttoForum sicurezza e salute 2017
Gentile Collega,
è con piacere che ti invitiamo a partecipare ai seminari e alle plenarie del Forum Sicurezza e Salute 2017.
Il Forum Sicurezza e Salute è l’importante, concreto risultato del lavoro congiunto di OPP con gli Ordini Architetti, Ingegneri e Medici della Provincia di Torino. Più di 30 eventi tra convegni plenari e seminari specifici in 3 giornate, oltre ad iniziative ed eventi “Off”, saranno dedicati alla promozione della cultura integrata della prevenzione e della salute nei luoghi di lavoro.
Ricerche, dati ed esperienze mostrano come l’integrazione di saperi e competenze porti a risultati migliori, in termini di prevenzione degli infortuni e promozione della salute nei luoghi di lavoro. Inoltre, la stessa definizione di Salute come “Completo stato di benessere fisico, mentale e sociale” (OMS; poi D. Lgs 81/0, c.d. “Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro”), presuppone una necessaria interdisciplinarietà, per cui capita in diverse occasioni agli psicologi di essere coinvolti, assieme ad altre figure professionali, nell’ambito di interventi specifici o progettualità di più ampio respiro.
Con il Forum Salute e Sicurezza, abbiamo il piacere di celebrare per la prima volta a livello istituzionale tale integrazione, riconoscendo in modo esplicito e marcato la reciproca utilità di quattro diverse discipline professionali. Per gli psicologi, si tratta di una vetrina importante e di un’ottima occasione per approfondire temi e argomenti, ciascuno dei quali rappresenta una potenziale area di sviluppo professionale.
L’evento si terrà a Torino i prossimi 26-27 e 28 aprile, data quest’ultima istituita nel 2003 dall’ILO (sezione dell’ONU) quale Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.
Per maggiori informazioni e il programma completo, clicca qui.
Leggi tuttoLa Psicologia pubblica in Piemonte riparte
Con l’ufficialità della fuoriuscita della regione Piemonte dal piano di rientro cui si è dovuta sottoporre in questi ultimi due anni, debiti peraltro tutti ascrivibili al comparto sanitario, finalmente, anche la psicologia pubblica riparte dopo anni di stagnazione.
Questi ultimi due anni ci ha visti alle prese con la necessaria presa d’atto di dover entrare anche noi psicologi nei meccanismi di revisione della spesa e della rete sanitaria. Questo ha significato, oltre al blocco totale del turnover – tasto di certo dolente per noi psicologi in Piemonte – anche la necessaria revisione della rete delle strutture di psicologia incardinate in questi anni nella sanità piemontese.
DA DOVE SIAMO PARTITI. Come dicevo, siamo partiti dal blocco totale del turnover, e da un rete di strutture semplici, dipartimentali e complesse che, faticosamente, erano cresciute in questi anni. Una presenza, quella degli psicologi che, pur con alcune problematiche da affrontare, si presentava ben assestata in ottica di servizi e di prestazioni offerte ai cittadini piemontesi.
Chiaro quindi che, facendo riferimento ad una sanità come quella piemontese, pressoché commissariata (impossibilitata quindi a poter fare in autonomia qualsivoglia attività di programmazione e di sviluppo), e che necessitava di conseguenza di misure straordinarie di revisione, anche la psicologia, volente o nolente, è dovuta rientrare in questo percorso.
Per dare qualche dato,, da una rete di cinque strutture complesse (SC), siamo passati, a seguito della revisione delle reti territoriali e ospedaliere, a due sole SC. Da qui siamo partiti.
GOVERNARE IL CAMBIAMENTO. Nei rapporti istituzionali portati avanti in questa delicata fase con i vertici della sanità, si è quindi cercato come Ordine di mantenere il più possibile il focus su una vision di medio periodo, in modo che fosse il più possibile chiaro che, questa fase di ristrutturazione e di cambiamento, con un amplio ridimensionamento della rete, venisse inserita in un piano di rilancio e di sviluppo una volta usciti ufficialmente dal piano di rientro. Questa è stata la traccia che ho voluto seguire e percorrere nei rapporti con i vertici della sanità regionale piemontese.
IN DIECI ANNI, DIMEZZATI GLI PSICOLOGI NEL SSNN. Questo è il dato ufficiale che ho voluto portare, il 17 marzo scorso, nell’ultima riunione in assessorato sanità con il nuovo direttore della Sanità piemontese Renato Botti che ha da pochi mesi preso il posto di Fulvio Moirano. Sempre al Direttore Botti, ed al Direttore della rete territoriale Vittorio De Micheli, ho voluto ricordare il percorso fatto di cui ho accennato poc’anzi.
Il messaggio è stato quindi: serve, ora che siamo usciti dal piano di rientro, rilanciare e reinvestire nella psicologia e negli psicologi, serve costruire una nuova rete regionale di psicologia, serve riaprire i concorsi, questo, anche alla luce dell’approvazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che mettono ancor più in evidenza le prestazioni psicologiche verso la cittadinanza.
Il dato del dimezzamento degli psicologi strutturati nei prossimi dieci anni è purtroppo da prendere alla lettera. Ho avuto modo di avere i dati dei dirigenti psicologi ad oggi in servizio. Facendo le proiezioni di pensionamento da qui ai prossimi venti anni, il dato che emerge con forza è che, a fronte dei circa 300 dirigenti psicologi in servizio, fra dieci anni, a causa dei naturali pensionamenti, ed evidentemente del blocco del turnover, la popolazione di psicologi sarà dimezzata e chiaramente con un’età media molto elevata. Un dato che, sono certo, ha fatto riflettere l’assessorato alla sanità piemontese.
SI RIPARTE. Qualche timido segnale di ripartenza c’è. Sono stati anni di duro lavoro, di conflitti, anche e sopratutto all’interno della categoria. Chiaro che a fronte di un grosso cambiamento del sistema sanitario pubblico ha messo a soqquadro l’intero sistema della psicologia pubblica. Ed ho cercato in questi anni, nelle mie vesti di presidente OPP con delega per la sanità pubblica, di governare il più possibile questo caos, questi cambiamenti, questo percorso il quale, se visto solo con gli occhi del presente, rischiava di focalizzarsi solo su quel che si stava perdendo. Ma, come già più volte detto, è stato fondamentale dare e costruire, nei rapporti con la direzione sanità, una vision di medio periodo, una vision di sviluppo.
UN NUOVO INIZIO. Qualche segnale quindi c’è. Segnali che ci possono far davvero dire che anche la psicologia pubblica piemontese può ripartire a costruire. In molte parti della regione si stanno ampliando le ore e i rapporti con la specialistica convenzionata, in qualche ASL si sta iniziando a parlare di concorsi per psicologi e, in ultimo, a breve, ci sarà una nuova riunione tra alcuni responsabili ed ex responsabili di strutture di psicologia in regione Piemonte, con l’obiettivo di iniziare a pensare alla ricostruzione ed al rilancio della psicologia pubblica piemontese, e della rete delle strutture di psicologia che, a partire da quanto rimasto in essere, verrà certamente ampliata.
Buon lavoro a tutti noi.
Alessandro Lombardo
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