Fatturazione elettronica alla PA: attiva convenzione Enpap
L’Enpap ha attivato una convenzione con un servizio che permette di emettere, inviare e archiviare la fattura digitale alla PA.
Per accedere alla convenzione occorre andare sul sito Enpap, inserire le proprie credenziali, entrare nell’area riservata, selezionare la voce “Convenzioni” (menù a sinistra) ed infine cliccare su ”Fatturazione elettronica”.
Il decreto prevede lo stop definitivo al pagamento delle fatture cartacee da parte della PA e di conseguenza l’abbandono definitivo del formato cartaceo (adeguamento alle norme) a favore della fattura elettronica, a partire da:
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6 giugno 2014 per i ministeri, le agenzie fiscali e gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale;
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31 marzo 2015 per le altre amministrazioni centrali incluse nell’elenco Istat e per le amministrazioni locali.
Per ulteriori approfondimenti sulla fatturazione digitale vedere il file allegato
Leggi tuttoLettera al Direttore di Quotidiano Sanità
Centri pubblici per il benessere sessuale della coppia senza psicologo?
A seguito della recente pubblicazione sul sito Quotidiano Sanità della notizia dell’apertura di Centri pubblici per il benessere della coppia presso ospedali italiani, che non prevedono in alcun modo la figura dello psicologo, il Presidente Alessandro Lombardo ha scritto al Direttore di Quotidiano Sanità.
Gentile Direttore,
Le scrivo in qualità di Presidente dell’Ordine Psicologi del Piemonte.
In data 25 giugno 2014 date notizia sul vostro sito dell’apertura dei cosiddetti Pronto Soccorso per la coppia. Di certo potrebbe apparire una buona notizia. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto la salute sessuale come fattore fondamentale per il benessere dell’uomo, e sottolineato l’importanza di trattare i problemi che la ostacolano.
E’ quindi di grande interesse pubblico la notizia da Lei pubblicata relativa all’iniziativa che vede la nascita di Dipartimenti per il Benessere di Coppia all’interno degli ospedali pubblici italiani.
Ad una lettura più attenta, mi preoccupa però che si prospetti una visione negletta dei disturbi sessuali, ed una conseguente medicalizzazione rispetto a un tipo di disagio che, giova ricordarlo, ha principalmente implicazioni di carattere psicologico. Tale preoccupazione deriva dal constatare l’esclusione della figura professionale dello psicologo all’interno di tale progetto. Sia chiaro, qui il problema nel non esserci lo psicologo, non è questione corporativa, non è quindi un problema per lo psicologo in sé, ma può essere un vero problema per i pazienti, per come vengono concepiti e rappresentati i disturbi sessuali.
Vorrei sottolineare, che l’uomo è una unità biopsicosociale: tutti gli aspetti che riguardano il benessere, dovrebbero essere trattati tenendo conto, non solo degli aspetti medico-biologici, ma anche degli aspetti psicologici e relazionali. Vedere escluso lo psicologo all’interno di tale progetto, non lascia ben sperare insomma sul tipo di intervento alle problematiche sessuali.
Come esistono disagi psichici che risentono dell’influenza di patologie organiche, allo stesso modo molti problemi legati alla salute fisica sono strettamente correlati a dinamiche di tipo psicologico (pensiamo ad esempio all’area della psicosomatica).
La sessualità, in particolare, coinvolge pensieri, corpo, emozioni e relazioni e spesso è difficile trovare problematiche sessuologiche a carattere puramente fisico.
Il disagio nella sessualità individuale o di coppia può essere legato a:
Scarsa conoscenza del proprio corpo e dei meccanismi legati alla risposta sessuale.
Paura dell’insuccesso/ansia da prestazione.
Timore di perdita del controllo.
Esperienze di traumi, abusi o violenze pregressi.
Problemi relazionali nell’ambito della coppia (comunicazione, distribuzione del potere, conflitto, ecc.).
Presenza di problematiche psichiche specifiche (depressione, ansia, disturbi di personalità, ecc.).
È perciò fondamentale che oltre alla gestione medica, venga dato spazio anche agli aspetti psicologici e relazionali dello stesso, e siano previsti, all’interno dei Dipartimenti per il Benessere di Coppia, degli interventi di tipo psicoeducazionale, mansionale o psicoterapeutico (laddove necessario).
Individuare la presenza di un disagio psichico, di uno o più traumi relativi alla sfera sessuale, di dinamiche relazionali disfunzionali, é fondamentale: se non si riconoscono questi aspetti é possibile produrre effetti iatrogeni importanti. Ad esempio, in alcuni casi la problematica sessuale é un epifenomeno di una patologia psichica che va trattata attraverso un percorso di tipo psicoterapeutico; fondare un intervento sul sintomo sessuale sarebbe, in questi casi, inefficace o potrebbe causare degli aggravamenti nella condizione psichica del paziente.
Esistono inoltre dei disturbi della sfera sessuale che non hanno origine organica ma esclusivamente psicogena.
Per questi motivi, il servizio descritto nell’articolo del suo quotidiano, così come si presenta, appare riduttivo rispetto ad una realtà molto più variegata. Non è possibile, oggi, pensare di poter aiutare le coppie con difficoltà sessuali senza prevedere un intervento di tipo psicologico-psicoterapeutico.
Nella speranza di poter vedere pubblicate queste mie osservazioni, ad integrazione di quanto esposto nel Vostro articolo, La ringrazio per l’attenzione e Le porgo Cordiali Saluti.
Alessandro Lombardo – Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte
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