Gentile Collega,
desideriamo informarTi sulla scelta dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte di costituirsi parte civile, con il patrocinio dell’avvocato Roberta Angela Maccia, nel procedimento penale avviato dal Tribunale di Asti (n. 3645/2020 del Registro Generale Notizie di Reato) nei confronti di un’insegnante di teatro che, alla luce del capo di imputazione, è accusata di esercizio abusivo della professione di psicologo e psicoterapeuta, come previsto dall’articolo 348 del Codice Penale.
Secondo l’accusa, l’imputata, nel suo ruolo di insegnante di musica in corsi di canto e recitazione, avrebbe agito in veste di «terapeuta» nonostante l’assenza di una formazione specialistica e di una competenza metodologica e professionale adeguata per affrontare tematiche e problematiche che investono la sfera personale, intima e relazionale della persona. Questo comportamento risulta ancora più problematico in quanto sarebbero state coinvolte anche persone minorenni e perché messo in atto in un setting differente rispetto a quello professionalmente doveroso, ovvero psicologico e psicoterapeutico.
La rievocazione di esperienze dolorose, traumatiche e violente richiede uno «spazio dedicato» che tuteli la persona a tutti i livelli e che sia gestito da Professionisti Psicologhe o Psicologi formati e competenti. In assenza di questi requisiti essenziali si è di fronte ad un abusivismo di metodi, tecniche, strumenti della professione psicologica in piena aderenza al nostro Codice Deontologico (ex art. 8).
La Professione Psicologo, così come ben definita dalla nostra Legge ordinistica del 1989, n. 56, necessita di tutela perché il suo esercizio abusivo ha implicazioni dirette e indirette sulla vita e sulla salute psicologica e relazionale delle persone che spesso non hanno strumenti per scegliere e si affidano a chi propone loro soluzioni per alleviare la loro sofferenza. Come Ordine non possiamo e non dobbiamo trascurare ogni possibile caso in cui emerga anche un minimo rischio di abusivismo e la precostituzione di esercizi abusivi che devono essere sempre bloccati, possibilmente, già al loro insorgere.
È per questo che il Presidente dell’OPP, Giancarlo Marenco, si è espresso in merito (Comunicato stampa) con toni inequivocabili e chiari, evidenziando che è di «una pericolosità assoluta affidarsi a qualcuno che, come nella fattispecie, ritenga di poter intervenire sulla nostra mente senza avere mai conseguito la laurea in psicologia né quindi avere la necessaria abilitazione dello Stato».
Il contrasto alla piaga dell’esercizio abusivo della professione psicologica va portato avanti insieme, con fermezza e con la collaborazione di ogni componente della comunità professionale, per tutelare in primis le persone, in quanto si deve agire preventivamente per evitare che le loro sofferenze vengano strumentalizzate.
Di fronte all’esercizio abusivo della professione psicologica, l’OPP richiama la comunità professionale a collaborare con responsabilità e aderenza deontologica affinché la nostra professione possa essere concretamente messa al servizio sia della promozione e della tutela della salute psicologica sia del rispetto dell’autodeterminazione e della dignità delle persone.
Ti ringraziamo per l’attenzione inviandoTi, i più cari saluti.
Il Presidente Giancarlo MARENCO, La Vicepresidente Georgia ZARA, Il Segretario Riccardo BERNARDINI, Il Tesoriere Andrea LAZZARA